MARY E MAX
Dear Max e poi Dear Mary con "dentro" un insieme di problemi diversi tanto quanto le loro distanze di spazio, tempo e cronologia.
Caro è una forma standard per una missiva, anche quando ci vuole del tempo per diventare cari a qualcuno… cari al punto di scegliere di prendersene cura.
Mary scrive a Max del suo mondo, della sua difficile realtà, della rete parentale e strutturale che la circonda… Mary vuole qualcuno a cui porre delle domande, cerca le sue sicurezze e prova fuori dal suo contesto.
Max di problemi ne ha moltissimi… è un Asperger con tutte le relative del caso; Max non può certo aiutare nessuno… le sue stesse espressioni deve sceglierle con cura su di un book predisposto: ad ogni espressione si riassume un concetto e dall’elaborazione della forma ne trae un contenuto morale: Buono o cattivo per intenderci.
Nasce una reale amicizia con scelte che ricadono l’una sulla vita dell’altro… perdendosi, ritrovandosi, scusandosi o, decidendo, di lasciar stare quando era il momento di farlo.
Asciugo ancora gli occhi… l’inglese, accidenti, mi ha fatto penare ma rivedendolo più e più volte ci sono poi riuscita.
Guardatelo prima da soli e poi con i vostri amici… se ne avete uno di "migliore" regalateglielo e fategli capire quant’è importante.
Quest'ultima è la chiave di lettura della proiezione...
Buona visione!
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