domenica 16 aprile 2017

Neo - Yttologie 200

<<Che ne sai di un ragazzo che ti amava?>> <<E nuovi notti e nuovi giorni. Cara, non odiarmi se puoi!>>. Essere Mogol e vivere con il genio di Boncompagni: certo, non sarebbe stato male essere parte di una storia scorrevole di quotidiana ammirazione. Infondo scrivere e pubblicarsi può solo voler dire che si afferma un genio che s'intravede da soli e che speriamo possano cogliere gli altri. Poi perchè? Spesso si scrive ciò in cui si crede e il qualcuno che può leggere non è certo la trasposizione del genio che si desidera interpretare. Talvolta tutto quel che si pensa non può essere che la chiave di una notorietà indigesta; perché allora si persevera nell'esposizione? Manca l'esercizio alla scrittura e spero sempre che quel qualcuno che si possa ritrovare sia solo la mia perduta capacità di scrivere, creare, poeticamente esprimere una qualche dimensione di risuono da un brano, un autore, un sentimento fiorito da un niente e per caso. Ecco, giustappunto, dato che il geniale Boncompagni ci ha lasciato si potrebbe adottare la sua inventiva niente male; una eredità indivisa che se bagnasse con qualche goccia il mio talento perduto non sarebbe male. Per il momento omaggi e saluti ritmati: ha dato il molto alla classe sottosviluppata e l'ha resa suscettibile d'ascolto. Magari ritiro gli omaggi: sarà stato il padre di "Amici" o il fautore della De Filippi?Gianni ha dato di più ma il peggio, solo il peggio, ha attecchito. E' destino della nostra società e di tanto meno tutti noi saremo compartecipi, basta farsene un'idea e adottarla.S'allontana, l'idea s'allontana, meglio il mio anonimato, il mio sorridente sospetto di non valorizzare il peggio. O, si? Boh, aspetto che si sposa Pippa e poi vedremo!

martedì 6 dicembre 2016

Neo - Yttologie 199

Il dispiacere annega sui fatti e muore sulle bocche delle tante promesse non mantenute. Il dispiacere vive da esule nei cuori delle mancate azioni. Bisogna dispiacersi di un fatto e soffrire per non aver riconosciuto il diritto alla condivisione di esso. Mi dispiace di non aver trovato una veritiera condivisione.

lunedì 28 novembre 2016

FRUTTA 135 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Ci siamo! Andrà come dovrà! Vorrei essere come Calvino: invisibile come Medardo, aerea come Cosimo, nostalgica e piena di rimpianto per la fine di un ciclo ma, sono solo io. Sarò un Io che vaga, far perdere le illusioni, confermerò i limiti che mi sono stati imposti; sarò me stessa e tutto ciò è grave. Viscerale e ventre confuso, il cervello ha abdigato all'intestino, sarò la faccia vecchia che conosco nelle idee che ho perduto. Sarà la sconfitta ma, da quello rinascerò!

domenica 11 settembre 2016

FRUTTA 134 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Ecco la Lysistrata di casa nostra: forte come una donna greca - abbiamo, del resto, sempre  un passato da colonia greca - e divertente come una farsa da sabato sera in birreria; che figura poi gli uomini che ne escono feriti e sconfitti sia come uomini che come false donne. Si potrebbe pensare ad un giudizio chiuso e oscurantista o comunque negativo ma, non è così!
Rendere una commedia di Aristofane moderna è davvero un problema: gli usi e i costumi, la smania per la guerra, l'uso del denaro pubblico per armarsi e le mire espansionistiche con il furto di materiale custodito nella terra desiderata, forse non è poi così difficile attualizzare questa commedia, almeno non è impossibile. Consideriamo lo sciopero posto in atto, quello del sesso lo sappiamo tutti, e l'impossibilità di soddisfare tale bisogno poichè tutte le donne, comprese le meretrici, decidono di scegliere gli uomini vivi ai morti o agli invalidi di guerra, fatto anche conto che tutte ci si mettesse d'accordo - cosa ardua di questi tempi - il tema delle madri e della pace hanno davvero creato la differenza in questa rappresentazione: madri piangenti per figli ormai persi. Ecco, questa Lysistrata troppo da birreria alla fine mi ha fatto pensare: lo sciopero di noi donne nel diventare madri potrebbe essere un vero deterente per le guerre moderne. In parte la mancanza di lavoro ha già posto in campo questo limite, si dovrebbe dire a voce alta:<< non genererò più bersagli per la guerra! non genererò più carne per il tuo odio!>> sino a fermare le generazioni e anche le guerre; questa potrebbe essere l'unica pace ottenibile.
Ecco qualche scatto dell'evento: le immagini sono eloquenti e non servono didascalie.



giovedì 1 settembre 2016

FRUTTA 133 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Se cade accidentalmente una bottiglia di ottimo spumante ai piedi di una donna, questa donna; cosa vorrà dire?
Rivolto ad una nave avrebbe avuto un gran significato ma, verso una persona avrà lo stesso significato?
Primo settembre, inizio delle mie attività, un progetto arduo da finire e tanti pensieri  che mi muovono l'animo: sei tu zia che festeggi con me l'inizio di qualcosa a cui tenevi?
Sono io che ho voglia di crederlo?
Era quella bottiglia che doveva essere infranta o il borsone che non voleva essere posato?
Una nuova attività o l'inizio di tanti nuovi perchè ... già quest'ultima va bene per farmi ripartire. Vai con il fischio: UHUUuu ...

martedì 10 maggio 2016

Neo - Yttologie 198

Gloria Gaynor - I will survive 
BUON COMPLEANNO  a me ... pronta per il nuovo intervento, il terzo in meno di un anno.
Non trovo cosa dire e ascolto solo un po' di musica.
Scrivo per registrare il giorno ma non ho nulla da dire.
Ascolto Nina Simone e guardo la plasticità del mio viso adesso. Sembra un piatto il mio ovale, smollato ai lati e con cerchi concentrici che si allungano lateralmente e che lo estendono oltre il suo stesso confine; gli occhi spiritati e sadici, innaturali e senza alcuna brillantezza; i fianchi non dimensionati e le cosce allargate sino a incrociarsi fra loro. Pancia gonfia, seno che trabocca, il peso non gestito come la mia alimentazione.
Mi faccio paura: non prendo sedativi, affronto tutto al naturale ma credo di crollare. Non piango più. Ho finito le lacrime ... ho paura per quello che succederà sabato e sino a lunedì non vivrò; poi tornerò per pochi giorni. La Resurrezione di una ipocrita, IO.
Buon Compleanno a me ... ecco i fiori che mi dono con le mie unghie appena smaltate.
https://www.youtube.com/watch?v=FWNWt3kiTWc
Ultimo atto di vanità.

lunedì 4 aprile 2016

Neo Yttologie 197

YOGA DELLA RISATA - Atto Uno, risata canCR-ellata ...
Primo appuntamento fra risate forzate e alcune spontanee; respirazione diaframmatica e poche presenze, scorgo persone più grandi di me.
Sarà un caso ma, al momento, nei gruppi di supporto che incontro non ci sono quasi mai miei coetanei ma persone più grandi di me.
Non fa più tanta differenza l'età ma, ritrovarcisi, fa pian piano regredire ad un linguaggio adolescenziale: "Cioè!" l'ho ripetuto così tante volte che sembravo una quindicenne impacciata e divertita.
Mi chiedevo come mi sarei sentita nell'incontrare fuori dal centro quelle persone con cui ho riso, fatto la buffona, parlato in infantese e fatto il verso agli animali quali l'oca, la gallina e ho "munto" le dita dei miei fortunati compagni dello yoga della risata.
Il momento del saluto diviene l'emersione del sommerso, salta fuori con molta energia il perchè si possa scegliere un percorso parallelo di vita, in un tempo di terrorismo, di malattie personali e di figli adolescenti che metti su un aereo per fargli vivere la prima esperienza dublinese, anche se dentro se stessi non si vuole tutto ciò.
Fra i miei "cioè" salta fuori la storia di Giuseppe con cancro pancreatico in fase terminale: ha bisogno di ridere perchè da solo non riesce e sta lottando contro una idea di vita che non lo vuole più. Già, la malattia ti fa capire che questa vita non ti appartiene e ti leghi ad essa a doppio filo, proprio come i bambini rifiutati dai genitori che amano infinitamente il genitore che non li vuole. Giuseppe ha cancellato tutte le sciocchezze compiute sino in quel momento: ed io, cosa sono andata a fare?
Credevo di aver bisogno di ridere perchè la vita, nell'ultimo anno, mi stesse un po' perseguitando ma ho capito che non è quello il motivo giusto per andare.
Bisogna prendersi sul serio per far qualcosa come ridere e far la buffona e il mio senso del dovere non manca nemmeno li: serviva regalare un po' di mia energia, di sudato sudore a suon di risate, chissà se ho regalato un pensiero felice a Giuseppe? Non è Trilli che fa volare, ne la sua magia, sono le fragorose risate che ho perso da bambina, che non trovo in questo momento e il loro rumore mi ricordano la vita. Credo che tornerò e lunga vita a Giuseppe e lunga vita a tutti noi ...
I Presenti d'oggi: AnnaMaria, Lucia, Nino, Giuseppe, Giuliana, Una non meglio identificata ed IO ...