venerdì 22 giugno 2012

Contorno 95



Ascolto Bill Evans, il suo concerto a Parigi … mi avvicino a questa meta e voglio farlo a modo mio. L’ho comprato il disco: era in promozione e, fra la spesa dei nuovi libri per la prossima materia,  ho aggiunto quella d’un po’ di jazz … mi fa bene ascoltarlo, mi piacciono i pianisti, mi piace chi sa andare oltre. Chi difende la propria biodiversità.
Ma è difficile lo stesso … sembra sempre che è poco quel che faccio e mi sento in debito con il mondo, come se corri come gli ignavi dietro una bandiera che non si ferma mai. Non è una questione di scelte la mia ma è solo non essere e non avere mai troppo da dare.
Evans mi aiuta con la sua musica allucinata a guardare dentro i miei fantasmi e farmi largo fra loro. Ho comprato un quadernetto creativo: in realtà non mi serviva perché io annoto già qui il mio sentire ma, mi fa stare bene il pensiero di fermare il mio pensiero, anche se comprare oggi potrebbe dire morire di fame domani.
Ho fatto due spese eccessive oggi … un disco da cinque euro e un blocco da un euro e venti oltre il costo enorme di quei maledetti libri. Li sto odiando per il costo e non per la sostanza … sempre sulla china o abbassando lo sguardo ti trovi a precipitare senza paracadute. Ho paura di nuovo del precipitare … mi manca l’aria a pensarci.
Faccio cose … le faccio insensate … non credo mai che i miei limiti possano essere capiti ma è come una camicia messa a forza di cui non riesco a liberarmi: ecco una camicia di forza che probabilmente non tarderà ad arrivare.
Foto strane … faccio foto strane; oggi alla pescheria e poi con un mega poster a toccargli il naso … “E se mi riconoscono?” mi chiedo … ecco la camicia: vederti e associarti una anima pubblica non è segno di sensibilità ma un limite, un difetto, qualcosa che serve per attaccarti … gli italiani non hanno perso solo il controllo e i loro soldi … hanno perso il rispetto per la dignità dell’uomo. L’anima è dignità e l’unica cosa che ci hanno insegnato a fare nell’ultimo ventennio è calpestarla … grandi maestri sono stati Berlusconi, Feltri, Porro, Sallusti e tutta questa melma qui … hanno ammerdato tutto e riversato vagonate di fango sulla nostra terra.
La gente è cattiva … quando legge non vuole trovare una anima ma qualcuno che abbia un involucro per un po’ e poi si butta il tutto come la lattina della coca cola. Essere sensibili, il questo pianeta, non è una grande cosa … anzi non lo è per niente ma non farò come Evans che si è riempito di droga sino alla fine … farò come me stessa … mi riempirò della mia sensibilità sino a diventare insensibile e morirò senza sentir dolore. Avrò anche il coraggio d’imprecare contro quelli che m’hanno fatto del male e morirò vuota come un barile a cui hanno sottratto tutto il liquido; saranno soddisfatti tutti … o qualcun altro dirà ancora “… però non ha dato tutto!” e io gli lascerò il mio vaffanculo finale e qualche maledizione urbi et orbi che non si mai.
Ok, troppo Evans …. Passo ad altro!

giovedì 21 giugno 2012

Neo - Yttologie 161


Ahi, cane, fermo sul ciglio della via Prenestina
Che si guarda  di qua e di là prima di attraversare
la strada.
Non ha nulla da ridire: accetta tutto.
Non ha dignità da difendere, a causa della sua
bontà.
Ecco quindi la mia conclusione:
la rassegnazione non ha niente da invidiare
all’eroismo.
Pier Paolo Pasolini


mercoledì 20 giugno 2012

Neo Yttologia 160

"Hollow laughter in marble hall"
Pink Floyd
(Risata vuota in corridoi di marmo!)

Neo - Yttologie 159


“V’è dinanzi la donna che non amò, che non potette amare. Voi sapete che ognuno nascendo porta in sé il cuore di un’altra creatura? Una fanciulla il cuore di un giovane, e il giovane quello d’una fanciulla? Noi cerchiamo per il mondo il nostro cuore come il mendico cerca un pezzo di pane. Vagando a questo mondo col cuore di cui cerchiamo il legittimo proprietario, crediamo a un certo punto d’esserci incontrati con lui: tutte le apparenze c’ingannano, tutte le speranze ci tradiscono. Quando siamo a porre i cuori uno sull’altro ci accorgiamo, troppo tardi, che quello trovato non è il nostro e che non abbiamo quello del nostro compagno. Io non trovai il mio cuore e custodisco invano quello di colui che non troverò.
Marchesa Oliva di  Bellonda tratto dal  “Il Codice di Perelà” di Aldo Palazzeschi

martedì 19 giugno 2012

Neo - Yttologie 158


La signora è li … ti guarda sommessa, ammantata di nero e accende la piccola lampada del corso.
Pietra che pulsa … non la senti respirare, sottrarsi ai piaceri, fare esplodere il suo prepotente petto fra trine dure e lacci di catene?
La Signora è li ... di notte ti tenta sapendo di non concederti mai oltre che il nulla … un costo valido per una anima salva, la sua!
La Signora ti osserva in silenzio e aspetta quieta che si smetta di guardarla … così riposerà anche lei.
Buonanotte!

lunedì 18 giugno 2012

Contorno 94


E se prepararsi ai fallimenti fosse la strada giusta? Guardare il bicchiere mezzo pieno può essere davvero una soluzione? Ci abituano a farlo per farci diventare più forti ma, in realtà, sono le delusioni che ci fanno diventare grandi come i No che si dicono ai figli per educare.
L'articolo parla d’un museo dei Fallimenti e non mi sembra davvero una cattiva idea: anche questo luogo dove scrivo, da carbonara, è un museo di fallimenti. Ci imbottiglio pensieri positivi e negativi, molte ombre della mia vita, e non chiedo nemmeno che qualcuno li guardi o addirittura li compri. E’ la mia vita e comunque vada ho sempre cercato di viverla al meglio. Di fallimenti e di delusioni ce ne sono … ma chi non li ha? Forse il museo che potrei aprire è quello delle azioni sbagliate e reiterate nel tempo. Questo credo che possa essere una novità assoluta perché poche donne compiono sempre gli stessi errori e sempre nel medesimo modo … stupidità? Si, forse ma è semplicistico … forse insicurezza o eccessiva fiducia nell’altro. Non mi hanno insegnato a capire l’altro e a tutto mi avvicino come l’agnello al lupo … o forse il lupo sono io, ma un lupo cretino, un Ezechiele che soffia e soffia e non lo capisce che la casa è di mattoni: che cazzo soffi??
La vita è un museo, un luogo di gesti, un luogo di speranze, un luogo di sentimenti e tutti, i più svariati, andrebbero messi in mostra e senza paura. Questo l’ho sempre fatto e il mio business park è sempre stato li e prima o poi ritornerà. Ma, dato che ho paura dell’aereo che dovrò prendere fra poco, ho deciso di scriverle tutte le mie robe in fiera e di lasciar chiuso lo scrigno: due le vie … o la morte dei mie pensieri con me o una riscoperta tardiva e la mia voce che affiora. Comunque sia … per il momento scrivo e poi si vede che succede.
Voglio chiudere con l’introduzione del giornalista, mi piace ed è vera: Be positive, look on the bright side, stay focused on success: so goes our modern mantra. But perhaps the true path to contentment is to learn to be a loser. Notte!

Contorno 93

"Non concedere all'uomo che muore per noi di morire col nostro bacio sulle labbra"
Lo dice Zoe Bolo Filzo ne "Il codice di Perelà" di Aldo Palazzeschi ... sintetizzare il suo pensiero è impossibile così ho digitalizzato le pagine e le accludo a questo intervento.
Lei, per bocca di lui (Palazzeschi) saprà dire com'è una vera donna ... una donna buttata all'angolo dalla legge degli uomini ma padrona di una sola ed unica arte. Non importa quanto gli uomini e le loro leggi siano accorti sull'arginare l'affare donna lei è padrona d'un certo campo che nel 1911 era difficile spiegare ma Zoe c'è ampiamente riuscita: Buona Lettura!