martedì 4 gennaio 2011

Neo - yttologia 30

Tutto nel mondo è burla, l’uom è nato burlone, nel suo cervello ciurla sempre la sua ragione. Tutti gabbati! Irride l’un l’altro ogni mortal. Ma ride ben chi ride la risata final.”

Falstaff

lunedì 3 gennaio 2011

Neo - yttologia 29

Andare all’opera, ai concerti, nei musei, fingere di leggere i classici, tutto faceva parte di una grande, ipocrita messinscena dei ricchi, il cui obiettivo era mostrare che loro appartenevano a una classe speciale di esseri superiori che, al contrario della plebe ignara, sapeva vedere, ascoltare e mangiare con eleganza e sensibilità, cosa che avrebbe giustificato il possesso del denaro e il godimento di tutti i privilegi.

Tratto da Agosto di Ruben Fonseca

sabato 1 gennaio 2011

Neo - yttologia 28

Sento evanescenti

Pensieri fiorire

Nei girasoli

Dell’ultimo

Fremito sepolto.

Errano silenti

Sollevando

Dolenti dune

Di sabbia arsa

Dai respiri

Di un fuoco

Selvaggio e

Lontano.

Dario Tumino





lunedì 27 dicembre 2010

Neo - yttologia 27

"Conosci papà ... lui ha un cuore grande come la prateria ma, quanto al cervello, non ne ha neanche una zolla..."
Tratto da "Il dito più veloce del West"

sabato 25 dicembre 2010

Neo - yttologia 26

“… nella hall, mentre aspettava l’ascensore, si innervosì. Era certa che la signorina della reception, vedendola arrossire, aveva scoperto tutto, che lei aveva frequentato solo le elementari, non aveva nessun diploma da mostrare. In luglio avrebbe potuto trovare un lavoro al Senato. Una volta che era al Beguin con Magalhaes, durante uno spettacolo del cantante esistenzialista Serge Singer, lui le aveva detto:“ ti metterò sul treno dell’allegria del Senato”. Magalhaes aveva molti scagnozzi suoi tra i senatori, e sarebbe stato facile trovarle un lavoro: “non devi neanche andarci, basta ritirare lo stipendio ogni fine mese. Aveva spiegato a Magalhaes che non “aveva fatto grandi studi” e lui aveva risposto che il Senato pullulava di gente “entrata dalla finestra”.

Tratto da Agosto di Ruben Fonseca

martedì 21 dicembre 2010

FRUTTA 8 – politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Emigrare, trasmigrare, immigrare … nessuna lezione spicciola, la differenza è nota e visibile presso i migliori dizionari a nostra disposizione ma in politica è un fenomeno relativamente nuovo e in rapida diffusione.

L’ideologia, l’ideologia – diceva Gaber in “destra-sinistra” – quale? direi oggi … non v’è ombra d’ideologia in questi omuncoli privi di pensiero…. Quaquaraquà moderni di pirandelliana memoria … gli ultimi dei banchi, a scuola e con frequenza saltuaria... con  copiatura dei compiti previo finanziamento mensile di pizzetta.

La rivincita dei perdenti, gli ultimi per definizione che comandano con i mezzucci e il voto qua e la allungando, rubando, mordendo, eludendo … questa è la nostra classe politica e noi, dal basso, che siamo corretti siamo “cretini” per definizione.

Un popolo di precari con qualche ideologia e un po’ di criteri di equità ereditati dai padri fondatori di questa squallida Repubblica … siamo davvero al palo, persi, senza nessuna speranza di farcela e che risate dall’alto.

Dire che siamo stati traditi e imbrogliati è noto … trovare alternative è difficile considerata la simil-opposizione che abbiamo a corredo e poi gli arresti preventivi in proposta … l’arresto delle idee e chissà ancora cos’altro.

Il popolo italiano non s’indigna e su questo si può stare tranquilli … dal Vaticano hanno, in anni di pialla mento, evirato gran parte delle generazioni italiane e tolto il sangue coraggioso dei partigiani sostituendolo con l’aceto del dolo e del mercanteggiare con la propria vita mentre loro fanno affari “puliti” con gli ultimi della classe che governa la nazione.

… Raccolgo la mia carriera e ci rido su e pensare che se avessi fatto esattamente il contrario di ciò che ho fatto sarei oggi un ministro … una questione di scelte!!

sabato 18 dicembre 2010

Neo - yttologia 25

“Lascia che t'insaponi.”

“Sono molto stanco.”

Salete frizionò la schiena di Mattos.Petto, ventre, pube.

“Girati verso di me” disse Salete.

Appariva ancora più bella. Aveva sciolto lo chignon, e ora le punte dei capelli erano bagnati.

“Quanti anni hai veramente?”

“Lo sai benissimo” disse Salete, sollevando una gamba di Mattos e facendolo affondare di schiena nella vasca. (…)

“Perché non mi fai vedere la carta d’identità?”

“Per non farti vedere la mia foto, è orribile.”

Dalla vasca da bagno passarono al letto. Per un po’ lui si scordò quei disgraziati delinquenti del cazzo e sbirri corrotti del cazzo e sbirri onesti del cazzo.

Tratto da Agosto di Ruben Fonseca