In Potassa gli aspiranti ultimi incontrano una nuova identità e Prunetti li rende storia spolverandoli dalla cenere della stessa.
Che di cloruro di potassa si racconti o del quartiere ai limiti del grossetano sempre di roba infiammabile si parla… di chi la giustizia l’ha intesa con un suo piglio e, nel bene e nel male, ne ha seguito le sorti.
Potassa mi si è infiammato in mano… in una libreria underground dell’orvietese poco conosciuta… un vicolo in realtà, un angolo fra il tufo e la storia e una voglia d’indagare… e poi una miniera di libri alternativi, stampati appunto da Stampa Alternativa.
Domenico il “ricciolo” mi ha fatto compagnia… un po’ ispirato – sapessi che farei a certi elementi! – e il Lanciotti, ladro e torturato, uno scalino da sovrastare per annusare il deretano della politica purtroppo sempre uguale a se stessa.
Un filo linguistico tiene insieme le vicende oltre un concatenarsi di fatti ed eventi… una storia che diventa tale quando si fa pulizia negli Archivi di Stato.
Manderei un po’ di maturandi a far spolverare gli scaffali della storia… possano quest’ultimi ritrovare il coraggio dei primi e rimuovere la buccia di melma che avvolge la nostra storia recente e anche il nostro futuro.