mercoledì 15 dicembre 2010

Neo - yttologia 24

Cerchiamo sempre e solo amore o almeno qualcosa di caldo come una sala d'aspetto di stazione che resta aperta anche la notte e si vedono, dalle vetrate, i treni che continuano a passare , il freddo che stringe nei cappotti, persone che continuano a salutare...
Cerchiamo forsennatamente istanti traboccanti d'amore, piccoli segni di dolcezza, morbidi sorrisi, la purezza e l'amplesso che completa, la mano forte che non abbandona, le parole e i silenzi abitati da gemiti e sospiri, cerchiamo la rincorsa e la vita, qualcosa che fa festa come gli autogrill sotto natale, incontenibili dettagli carnali, occhi negli occhi e tenerezza e corpi che non si vogliono staccare, che non ce la fanno proprio, che preferiscono piangere, tenersi, volersi ancora, cerchiamo esordi continui, zucchero filato, sussurri magici, storie inventate sul momento da un amante, luna park, anche di piccole città sbrindellate, se possono far lacrimare di gioia gli occhi di un bambino ( e di un bambino speciale, che viene da lontano). Cerchiamo sempre e solo quel battitto di vita, quell'amore a cui ci sentiamo destinati, quel colpo d'ali che cambia tutto, l'improvviso, quella gioia limpida che fa cantare per la strada vecchie canzoni francesi, cerchiamo secondi di lucidità nei momenti in cui si vorrebbe appendere la lucidità insieme al cappotto, cerchiamo lo spensierato e l'osceno, il malizioso e il sacro. Spesso, quando l'osceno e il sacro coincidono, e diventano quel luogo caldo, speciale, privilegiato, indietreggiamo. Sappiamo, in quei casi, correre all'indietro come i giocolieri di strada?
 




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