giovedì 1 settembre 2016

FRUTTA 133 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Se cade accidentalmente una bottiglia di ottimo spumante ai piedi di una donna, questa donna; cosa vorrà dire?
Rivolto ad una nave avrebbe avuto un gran significato ma, verso una persona avrà lo stesso significato?
Primo settembre, inizio delle mie attività, un progetto arduo da finire e tanti pensieri  che mi muovono l'animo: sei tu zia che festeggi con me l'inizio di qualcosa a cui tenevi?
Sono io che ho voglia di crederlo?
Era quella bottiglia che doveva essere infranta o il borsone che non voleva essere posato?
Una nuova attività o l'inizio di tanti nuovi perchè ... già quest'ultima va bene per farmi ripartire. Vai con il fischio: UHUUuu ...

martedì 10 maggio 2016

Neo - Yttologie 198

Gloria Gaynor - I will survive 
BUON COMPLEANNO  a me ... pronta per il nuovo intervento, il terzo in meno di un anno.
Non trovo cosa dire e ascolto solo un po' di musica.
Scrivo per registrare il giorno ma non ho nulla da dire.
Ascolto Nina Simone e guardo la plasticità del mio viso adesso. Sembra un piatto il mio ovale, smollato ai lati e con cerchi concentrici che si allungano lateralmente e che lo estendono oltre il suo stesso confine; gli occhi spiritati e sadici, innaturali e senza alcuna brillantezza; i fianchi non dimensionati e le cosce allargate sino a incrociarsi fra loro. Pancia gonfia, seno che trabocca, il peso non gestito come la mia alimentazione.
Mi faccio paura: non prendo sedativi, affronto tutto al naturale ma credo di crollare. Non piango più. Ho finito le lacrime ... ho paura per quello che succederà sabato e sino a lunedì non vivrò; poi tornerò per pochi giorni. La Resurrezione di una ipocrita, IO.
Buon Compleanno a me ... ecco i fiori che mi dono con le mie unghie appena smaltate.
https://www.youtube.com/watch?v=FWNWt3kiTWc
Ultimo atto di vanità.

lunedì 4 aprile 2016

Neo Yttologie 197

YOGA DELLA RISATA - Atto Uno, risata canCR-ellata ...
Primo appuntamento fra risate forzate e alcune spontanee; respirazione diaframmatica e poche presenze, scorgo persone più grandi di me.
Sarà un caso ma, al momento, nei gruppi di supporto che incontro non ci sono quasi mai miei coetanei ma persone più grandi di me.
Non fa più tanta differenza l'età ma, ritrovarcisi, fa pian piano regredire ad un linguaggio adolescenziale: "Cioè!" l'ho ripetuto così tante volte che sembravo una quindicenne impacciata e divertita.
Mi chiedevo come mi sarei sentita nell'incontrare fuori dal centro quelle persone con cui ho riso, fatto la buffona, parlato in infantese e fatto il verso agli animali quali l'oca, la gallina e ho "munto" le dita dei miei fortunati compagni dello yoga della risata.
Il momento del saluto diviene l'emersione del sommerso, salta fuori con molta energia il perchè si possa scegliere un percorso parallelo di vita, in un tempo di terrorismo, di malattie personali e di figli adolescenti che metti su un aereo per fargli vivere la prima esperienza dublinese, anche se dentro se stessi non si vuole tutto ciò.
Fra i miei "cioè" salta fuori la storia di Giuseppe con cancro pancreatico in fase terminale: ha bisogno di ridere perchè da solo non riesce e sta lottando contro una idea di vita che non lo vuole più. Già, la malattia ti fa capire che questa vita non ti appartiene e ti leghi ad essa a doppio filo, proprio come i bambini rifiutati dai genitori che amano infinitamente il genitore che non li vuole. Giuseppe ha cancellato tutte le sciocchezze compiute sino in quel momento: ed io, cosa sono andata a fare?
Credevo di aver bisogno di ridere perchè la vita, nell'ultimo anno, mi stesse un po' perseguitando ma ho capito che non è quello il motivo giusto per andare.
Bisogna prendersi sul serio per far qualcosa come ridere e far la buffona e il mio senso del dovere non manca nemmeno li: serviva regalare un po' di mia energia, di sudato sudore a suon di risate, chissà se ho regalato un pensiero felice a Giuseppe? Non è Trilli che fa volare, ne la sua magia, sono le fragorose risate che ho perso da bambina, che non trovo in questo momento e il loro rumore mi ricordano la vita. Credo che tornerò e lunga vita a Giuseppe e lunga vita a tutti noi ...
I Presenti d'oggi: AnnaMaria, Lucia, Nino, Giuseppe, Giuliana, Una non meglio identificata ed IO ...

mercoledì 10 febbraio 2016

FRUTTA 132 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


JOICE ELAINE YUILLE mi ha portata davvero nel suo mondo!
Promozionando il suo nuovo album “Welcome to My World” si è espressa sul mondo, sui valori che lo dovrebbero caratterizzare in modo assolutamente proprio, attingendo alle sue risorse personali d’artista poliedrica, animatrice dei pubblici difficili, anche i più tirati come i cultori del Jazz da manuale. Nella rassegna che seguo, spesso mi trovo a condividere l’ambiente con “Chi sa!” a prescindere, da cosa o come si vuol conoscere il jazz: la mia cultura jazzistica. molto limitata, mi porta ad ascoltare, più che a giudicare, convenientemente un autore ma quando s’incontra la Yuille è davvero impossibile non parlarne successivamente con chi frequenta abitualmente il proprio mondo.
Lei ha classe, grinta e velluto di donna con il ritmo nelle vene e un tamburo al posto del cuore.
L’ho adorata subito perché mi ha dato prima che potesse ricevere: la generosità è una gran cosa se t’incontra in un periodo piuttosto fosco della tua vita; fra la febbre, il pianto e l’ospite che mi presenteranno fra qualche giorno attraverso una TAC, non ero davvero in vena di concerti e, più per dovere che per piacere, sono andata al concerto, ormai vittima di un abbonamento acquistato in precedenza.
Che benedizione incontrarla; ha fatto volare alto la musica e non solo il jazz e la Motown Records pulsava in lontananza nella voce confortevole e venata della più nota e sobria tradizionalità newyorchese, attraverso il soul celato nella sua autentica anima pacatamente blues.
Grintosa e Autentica artista del canto del vuoto - è così che lo definisco perchè l'ascolto mi fa precipitare, apre in me un vuoto -  ha  iniettato un dolce e estatico allontanamento dalla condizione di materiale deperimento del mio animo, donandomi fiducia nella lotta per il giorno che verrà.
Quanta grinta, un vero bene di conforto; fiducia nel bello della ritmica e nella ciclica vitalità dell'uomo.
Incontrarla mi ha fatto del bene  e per questo le sono grata;  seppur febbricitante mi ha fatto ballare e vocalizzare dietro la sua voce perfetta, inseguendo in vano la sua anima soul che volava altissima sopra me, sempre  rivestita del suo jazz d'acciaio, graffiante talvolta ma, puro come il suo talento. 
Spero in un rincontro prossimo. Adesso, comunque spero.



martedì 19 gennaio 2016

Neo - Yttologie 196

"Era posseduta nel senso letterale del termine: satellite, non godeva più alcuna libertà - era prigioniera quanto la Luna lo è della Terra."
Elettra di Amelie Nothomb

Neo - Yttologie 195

"Entrò nell'amore come si entra in religione: lasciò tutto - la sua città, la sua famiglia, i suoi amici, i suoi progetti. Un anno dopo, nessuno sapeva più dov'era."
Tratto da Elettra di Amaelie Nothomb 

lunedì 11 gennaio 2016

Rispecchiamento 28

"Mi ritrovai ad appartenere a un mondo calvo la cui unica copertura era un bastone posto sopra al mio cervello."