“E’ risaputo:
tra me
e Dio
ci sono numerosissimi dissensi.
Io andavo mezzo nudo,
andavo scalzo,
e lui invece portava
una tonaca ingemmata.
Alla sua vista
Mi riusciva appena
Trattenere lo sdegno.
Fremevo.
Ora invece Dio è quello che dev’essere.
Dio è diventatoo molto più alla mano.
Guarda da una cornice di legno.
La tonaca di tela.
Compagno Dio,
mettiamoci una pietra sopra!
Vedete,
perfino l’atteggiamento verso di voi è un po’ cambiato.
Vi chiamo “compagno”,
mentre prima
“signore”.
(anche voi ora avete un compagno)
Se non altro,
adesso
avete l’aria un po’ più da cristiano.
Bene,
venite qualche volta a trovarmi.
Degnatevi di scendere
Dalle vostre lontananze stellate.
Da noi l’industria è disorganizzata,
i trasporti anche.
E voi,
dicono,
vi occupate di miracoli.
Prego,
scendete,
lavorate un po’ con noi.
E per non lasciare gli angeli con le mano in mano,
stampate
in mezzo alle stelle,
che si ficchi bene negli occhi e nelle orecchie:
chi non lavora non mangia.
Vladimir Majakovskij
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