La coscienza comunicativa di un gruppo non esiste; il singolo prende il dominio nonostante tutto.
Gli uomini comunicano in un diplomatichese del tutto proprio e singolare; un esempio specifico del "Io so che Tu sai che l'Altro sa che Non sono stato Io". Così si giunge ad assistere alle manovre di un gruppo musicale per mandare fuori dal cerchio una cantante e un chitarrista improvvisato.
Ci sono diversi protagonisti in questa storia: un Collezionista di gruppi e musicisti come trofei da esibire, un vero Diplomatico con l'attitudine a far rimbalzare la palla, una Cantante con scaletta pseudolatina che è totalmente stonata e un Chitarrista arrogante senza la conoscenza neanche del giro di Do. Dimenticavo l'Altro chitarrista con vocazione solo rock.
Come dire a lei e a lui - forse pseudoamanti - che nel gruppo recentemente incontrato non hanno un futuro?
Il Collezionista dice francamente che il Diplomatico non vuole suonare con loro e che il problema è solo suo; Il Diplomatico, argomenta sapientemente dicendo che il Chitarrista - che non conosce il giro di Do - probabilmente non si è esercitato abbastanza, anche se fa solo quello che ha scelto di suonare, come portare un argomento di studio a scelta e non conoscerlo e alla Cantante fa scattare la riflessione che il suo poco tempo e, forse, la scelta, dei giusti strumentali risolverebbe il problema in futuro per aggiungere che l'altro Chitarrista - quello rock - si rifiuta di suonare quei repertori. Chi rimane? Io! ... che assisto divertita a questa farsa e mi accorgo che, se ognuno dicesse realmente ciò che pensa, quanto tempo si guadagnerebbe. Prosit